Prima dell’invasione coloniale esistevano, nel territorio dell’Angola, diversi Regni, dei quali due erano più importanti: il Regno del Congo e di Ndongo. Il Regno del Congo possedeva un’estensione territoriale maggiore e gli altri regni accettavano la sua egemonia militare-politica. il Regno era densamente popolato e possedeva una solida amministrazione; la città nella quale il re dimorava si chiamava Mbanza (che significa residenza del re) e serviva da capitale del Regno, era ben costruita e accerchiata da mura. Ntinu Wene, fu il re che arrivando da nord attraversò il fiume Zaire e prese per moglie la figlia del capo clan detentore dei diritti della terra, fu riconosciuto come signore dal capo della comunità e assunse il titolo di Manicongo. Da questa relazione iniziò una grande espansione territoriale del regno.
Mbanza Congo era considerata una grande metropoli commerciale del tempo e per essa passavano le principali rotte commerciali provenienti dalla costa e dall’interno, esistevano barche a vela che trasportavano negozianti dalle zone vicine, dalle regioni sul fiume Zaire come dalle coste dell’Atlantico. Il potere era considerato sacro e il re era detentore di questo potere, per questo gli davano il nome di Nzambi o Mpungu che significa spirito superiore o dio supremo e non era considerato come un comune mortale.
Nel 1482, l’arrivo del navigatore portoghese Diego Cao, dalla foce del rio Zaire, segna l’inizio dei contatti personali tra portoghesi e africani. Al suo arrivo nel Regno del Congo avevano già regnato sette re e fu il primo regno ad accogliere pacificamente i portoghesi e i loro ideali religiosi.
Questa affascinante storia proseguirà domani nella nostra visita a questo luogo e al popolo che abita ancora questa terra e discende da questo antico regno.

