Ogni anno, quando si avvicina la data -15 marzo – è impossibile non pellegrinare fino a Pangala (Angola). Ottorino, un volontario italiano del Grimm (attualmente in servizio a M’Banza Congo) da voce nel prossimo filmato ai motivi della Celebrazione. (Cfr. video sotto)
In Memoria di Fra Angelo Graciani, frate Cappuccino, missionario in Angola. E’ stato assassinato durante i servizi pastorali nel villaggio. Allora era il tempo della guerra di indipendenza (1962 – 1974) nel territorio dell’attuale Angola, all’epoca ancora una colonia del Portogallo. Il conflitto si trascinò stancamente per diversi anni, in particolare nelle regioni orientali e settentrionali dell’Angola e come sappiano, “la guerra, ogni guerra, è sempre una sconfitta, una distruzione della fraternità umana” (Papa Francesco).
Sr Marivone Bellini con alcuni ragazzini del Centro Frei Giorgio Zulianello e la popolazione locale accompagnano i Frati Cappuccini di M’Banza Congo nella celebrazione liturgica in memoria del Confratello.




“Ill termine martire (dal greco μάρτυς, mártys – testimone) indica colui che ha testimoniato la propria fede in Cristo fino all’effusione del sangue”. Come Fra Angelo, “i martiri sono cristiani vissuti in un contesto sociale ostile e furono uccisi in odio alla fede cristiana”.
«I martiri ci insegnano che il male non si supera vincendolo, ma convincendolo. Si tratta – in senso letterale – di “lasciare in mano all’altro la propria pelle”. (Mons. G. Brambilla).
“Fin quando ciascuno non prenderà su di sé la sofferenza dell’altro, non sarà possibile superare questa situazione”. Prendere la sofferenza dell’altro su di sé, e le ragioni che provocano questa sofferenza, la violenza e la separazione, con tutte le forme tentacolari con cui si rappresenta, solo così è possibile attraversare il male e guarirlo dal di dentro». (cit. Card Martini).