Spesso sono i più piccoli, i più fragili, i più semplici a parlarci di Dio e della sua presenza in mezzo a noi. Una presenza che non si impone con clamore, non arriva come vento impetuoso, ma si nasconde – dice la Scrittura – in un vento leggero, in una brezza. Noi oggi possiamo tradurre quella “brezza”, nell’attenzione di un bambino che vive al Centro Frei G. Zulianello: entrando in ufficio, ha visto il grande quadro che rappresenta Maria che accoglie tra le braccia Gesù morto.
Il bimbo si avvicina perché attratto da alcuni giochi che sono lì vicino, ma poi si accorge dell’immagine.
Per prima cosa vede le ferite sul costato e le accarezza; poi osserva le gambe e appoggia anche lì le sue piccole mani… e poi, con un gesto inaspettato, si avvicina al volto di Gesù e lo bacia.
Non è romanticismo e nemmeno qualcosa di indotto; è la semplicità di un cuore accogliente che ha colto l’essenziale e se ne è sentito coinvolto.
Non possiamo che dire GRAZIE per tanta bellezza!!!

