Fatti di Terra e di Cielo

La visita delle nostre volontarie dalla Svizzera continua anche a Mbanza Congo, per incontrare la vita di ogni giorno e farne esperienza, lasciandosi toccare dalle piccole cose semplici che invadono la quotidianità.

In questa settimana appena trascorsa, molte sono state le possibilità di incontro e condivisione, ma al cuore di tutto c’è stato l’incontro con i bambini e ragazzi del centro Frei Giorgio Zulianello , in modo particolare dando spazio di ascolto e condivisione agli adolescenti.

Un penseiro di Elisa, Ida e Loredana:

Noi siamo tutto ciò che abbiamo vissuto di bello, ma anche il nostro passato più doloroso. Senza i nostri ricordi, i nostri pregi e i nostri difetti non saremmo ciò che siamo.
Ci portiamo tutto sulle spalle, nello zaino della vita, carico di esperienze positive e negative.
Quale direzione vogliamo dare al nostro cammino? Dentro di noi, nel nostro cuore, custodiamo una piccola bussola che ci suggerisce sempre il buon cammino: sta a noi scegliere se ascoltarla o no.
Questo è ciò su cui abbiamo riflettuto e poi provato a costruire con gli adolescenti del Centro Frei Giorgio Zulianello durante 5 giorni intensi, colmi di vera vita.
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..Riproporremo lo stesso progetto ai nostri alunni in Svizzera, che a giugno termineranno la Scuola dell’obbligo.
Torniamo a casa piene di gratitudine nei confronti delle suore, degli educatori e di tutti i ragazzi: senza di loro niente di tutto questo sarebbe stato possibile.

“Il paradosso del donare il proprio tempo a un altro: regali un pezzo della tua vita che non sarà più tuo, ma che proprio per questo non andrà perduto.” -Fabrizio Caramagna-

Guarda chi é arrivato!

É sempre bello ricevere visite. Qui in Angola c’é un detto: una casa visitata é una casa benedetta. Possiamo anche dire che una scuola visitata é una scuola benedetta!

Le nostre amiche Elisa, Loredana e Ida sono venute a visitarci in questi giorni, portando allegria e creativitá ai bambini del Progetto di alfabetizzazione “Aiuta un amico”, qui in Viana.

Elisa, Ida e Loredana con il prof Osvaldo

Le nostre amiche, provenienti dal Canton Ticino, hanno regalato ai bambini una bella attivitá sui Diritti dell’Infanzia ed hanno incontrato piena partecipazione.

I diritti dei bambini sanciti dalla Convenzione ONU mirano a garantire a ogni minore crescita, sviluppo e protezione in un ambiente sano, sicuro e stimolante. Tra i diritti piú importanti figurano il diritto all’uguaglianza, alla salute, all’istruzione, al registro di nascita e includono la protezione da violenza e sfruttamento.

É molto importante che i bambini conoscano i loro diritti e gli adulti vengano sensibilizzati al loro riconoscimento, solo cosí la societá futura sará piú umana e umanizzante.

Grazie care amiche.

BEM-VINDO, FREI DANILO

Collaborare con altri religiosi e religiose è una ricchezza grande: permette di condividere carismi, unire forze, sostenersi nelle sfide della missione. Questa è una realtà a M’Banza Congo, dove da 10 anni (l’anno prossimo!) collaboriamo con i PP Cappuccini.

Oggi, è arrivato Fr. Danilo – in Italia da diversi mesi per questioni di salute – alla Missione di M’Banza Congo!!! E’ stato accolto con grande gioia! Ci mancava molto!

Al Centro Frei Giorgio Zulianello, le due comunità religiose – i Frati Cappuccini e le Suore MFVI – cercano di testimoniare l’unità nella diversità, camminando insieme come Chiesa sinodale.
Non sempre è facile, ma questa collaborazione si rivela un autentico spazio di crescita, fraternità e servizio fecondo.
Insieme, si moltiplica il bene a favore di tanti bambini e bambine angolani!

Benvenuto Fr Danilo!


E’ PER RINASCERE CHE SIAMO NATI

Il titolo che abbiamo scelto è una frase di Pablo Neruda (una delle più importanti figure della letteratura cilena e latino-americana del Novecento). Rinascere è proprio di ogni essere umano, di ciascuno di noi. Oggi, però, scegliamo questa frase per condividere l’inizio di una nuova tappa nella vita di quattro giovani donne.

Quattro ragazze hanno scelto di mettersi in gioco, di avvicinarsi al Mistero e di farlo a casa nostra, nella nostra Comunità di Luanda. Si sentono attratte dalla sequela di Gesù.

Iniziano. Seguono.

Contano sulle vostre preghiere e sulla nostra testimonianza.

“La domanda sulla vocazione non può essere considerata una questione elitista, riservata solo a pochi, a poche, che vogliono prendere davvero sul serio la propria fede. La situazione attuale ci spinge a sviluppare la consapevolezza che tutti i cristiani siamo chiamati a interrogarci sulla volontà di Dio nella nostra vita, sapendo che Egli ci rivolge una parola, sia per le domande più fondamentali della nostra esistenza, sia per le piccole azioni e decisioni quotidiane”.

Una comunità fortemente ancorata al proprio santo, SAN MICHELE ARCANGELO

La Comunità San Miguel Arcanjo in festa! Una delle cappelle più antiche della Parrocchia “Santísima Trindade” (Diocesci di Viana)

“La fede, come l’amore, ha bisogno di segni, ha bisogno di essere comunicata e prendere forma nella storia dell’umanità, così come dentro le nostre storie personali. Le parole, i gesti, le relazioni: tutto è il segno di un Dio che si fa compagno di strada e che abita nella nostra quotidianità. È questo il potente messaggio che oggi ci offro le figure dei santi Michele, Gabriele e Raffaele. Da sempre presenti nella devozione popolare, essi sono coloro che mediano, che portano le parole di Dio fino alle nostre orecchie e ci ricordano chi è il Signore. Ma essi sono anche gli amici che raccolgono le nostre suppliche e le portano al cospetto di Dio.

E i nomi tre arcangeli contengono i tratti del volto e del cuore divini: ci dicono che Dio è unico (Michele l’avversario del maligno), che ha un progetto di salvezza da offrire a tutto il mondo (Gabriele il messaggero) e ci sostiene a ogni nostro passo, anche il più incerto e doloroso (Raffaele il soccorritore). Il culto ha radici antiche che affondano nella tradizione veterotestamentaria e trovano alimento anche nel Nuovo Testamento (Gabriele è l’angelo che annuncia a Maria la nascita di Gesù). La loro identità porta un messaggio di speranza: Dio ci parla, sta a noi saperlo ascoltare davvero”.

Su Avvenire “Michele, Gabriele e Raffaele. Volti, voci e segni di un Dio che è vicino” (a cura di Matteo Liut)

Passi piccoli, sogni grandi: educare oggi

Lo scorso 4 settembre l’Osservatore Romano ha pubblicato un articolo con il titolo “Emergenza Istruzione”. https://www.osservatoreromano.va/it/news/2025-09/quo-203/emergenza-istruzione.html

La pubblicazione apre con una citazione attribuita a S. Giovanni Paolo II: “Il futuro inizia oggi, non domani” e passa rapidamente a descrivere la situazione educativa in alcune parti del pianeta.

Delinea la situazione con dati concreti dell’Unicef: “entro la fine del 2026 circa 6 milioni di bambini in più — di questi circa un terzo in contesti di aiuto umanitario — potrebbero non frequentare la scuola e non ricevere dunque alcuna educazione. La previsione è che gli aiuti pubblici allo sviluppo destinati all’istruzione diminuiranno di 3,2 miliardi di dollari Usa, con un calo del 24% rispetto al 2023, e che quasi l’80% dei tagli sarà a carico di soli tre governi donatori. Tale diminuzione, pertanto, farebbe aumentare il numero di bambini non scolarizzati in tutto il mondo da 272 milioni a 278 milioni: un dato impressionante, se si considera che esso corrisponderebbe allo svuotamento di tutte le scuole primarie della Germania e dell’Italia messe insieme”.

Dati inquietanti. “Secondo il report, -procede l’articolo – l’Africa occidentale e centrale subirà l’impatto più forte, con 1,9 milioni di bambini a rischio, mentre Medio Oriente e Nord Africa potrebbero registrare un aumento di 1,4 milioni di piccoli non scolarizzati.

La più colpita a livello mondiale sarà l’istruzione primaria, e in contesti umanitari, dove l’istruzione, oltre l’apprendimento, offre anche sostegno vitale, stabilità e senso di normalità ai bambini traumatizzati, i finanziamenti potrebbero diminuire drasticamente, in alcuni casi con tagli pari ad almeno il 10% del bilancio nazionale destinato all’istruzione… “.

In questa situazione globale, molte associazioni, gruppi, Congregazioni stanno offrendo il loro piccolo contributo. Ogni iniziativa conta e fa la differenza.
A Luanda, il Progetto Solidale entra nella sua terza settimana di vita. Può sembrare qualcosa di semplice, ma dietro c’è tanto impegno e passione, preoccupazione e generosità. Lo celebriamo.
Condividiamo alcune foto e video-testimonianze. Per ognuno di questi bambini e bambine, molto probabilmente ciò che sta accadendo è un miracolo: la possibilità di ricevere un’educazione, in un ambiente sicuro e affettuoso.

Ogni inizio è una porta aperta sul possibile

Iniziare qualcosa è sempre un atto di coraggio e di speranza.

Settimana scorsa è iniziato il “Progetto Solidale” con 70 bambini e bambine. Uno sforzo congiunto di noi MFVI con il sostegno dell’Associazione AIUTA UN AMICO e della Fondazione GOCCE VIVE che lo fanno possibile.

È il segno che crediamo nel futuro, che siamo pronti a metterci in gioco e ad accogliere ciò che verrà. Ogni inizio porta con sé una possibilità nuova. Accoglierlo con fiducia è già costruire il futuro.

Alcune foto documentano la partenza piena di emozione.

Suore Missionarie Francescane del Verbo Incarnato con le aspiranti ed educatrici.

TRA POCHI GIORNI INIZIERÀ UN PROGETTO EDUCATIVO MOLTO SPECIALE

Arrivare, osservare, ascoltare, dialogare, proporre. Insieme. È quello che hanno fatto le suore di Luanda (Diocesi di Viana). Dopo un anno di cammino – sono arrivate nel settembre dell’anno scorso – in cui si sono dedicate a conoscere e ad inserirsi nel quartiere e nella Parrocchia, accompagnano una proposta educativa.

Insieme per rendere possibile una nuova realtà: l’Associazione AIUTA UN AMICO e la Fondazione GOCCE VIVE rendono possibile l’avvio del Progetto Solidario  “Ô, sol não esquece nenhuma aldeia” (Il sole non dimentica nessun villaggio).

Analisi del contesto e descrizione del Progetto: Viana é un comune angolano localizzato nella Provincia di Luanda, situato a circa 20 km dal centro della capitale. Secondo le proiezioni demografiche del 2018 elaborate dall’Istituto Nazionale di Statistica, ha una popolazione di 1.838.291 abitanti e una superficie territoriale di 1.344 chilometri quadrati, il che lo rende il secondo comune più popoloso e densamente popolato del Paese, dietro solo alla capitale nazionale. Nel 2011, la popolazione di Viana era giovane, con circa il 47% di età inferiore ai 15 anni. Solo l’1,5% della popolazione aveva 65 anni o più.
Le donne sono più numerose degli uomini. La percentuale di bambini vulnerabili era del 31,2%, di cui il 12,5% orfani o separati dai genitori. La ragione principale della migrazione della popolazione è stata la guerra, con il 53,8% del profilo demografico locale, ma solo il 15,4% ha espresso il desiderio di tornare nelle aree di origine.
Dal mese di settembre in cui la nostra comunità ha cominciato ad interagire con il quartiere subito é emersa l’esigenza di lavorare con i bambini, la fascia piú numerosa e vulnerabile della società angolana e così di questa zona urbana. In particolare ci siamo inserite nella scuola e nella Pastoral da Criança, un
progetto in favore delle donne gestanti, della prima infanzia, con particolare attenzione ai casi de denutrizione.
Uno studio realizzato dall’UNICEF con il supporto dell’Unione Europea (Analisi multidimensionale della povertà infantile) indica che 3 bambini su 4 in Angola soffrono di almeno tre privazioni in aree quali la salute, l’istruzione e l’alimentazione. Da questo studio emerge che all’età di cinque anni, i bambini in Angola devono iniziare ufficialmente la scuola primaria, quindi la dimensione Istruzione è inclusa come uno dei settori più importanti per determinare il benessere infantile per i bambini in età scolare. Tuttavia il 40% dei bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni è privato nella dimensione dell’istruzione. Si tratta di una questione cruciale se si considera che in Angola la frequenza della scuola primaria è obbligatoria per questa fascia d’età.
Inoltre si evidenzia la privazione in due indicatori di istruzione: la frequenza scolastica e la scolarità, ma con due anni (o più) di ritardo rispetto alla classe corrispondente all’età. Se osserviamo l’incidenza della privazione in questi indicatori scopriamo che, sebbene il 72% dei bambini in età da scuola primaria frequentano la scuola in Angola, l’indicatore di classe in base all’età mostra che il 40% dei bambini di età compresa tra gli 8 e gli 11 anni frequenta una classe che è almeno due anni indietro rispetto a quella che dovrebbe frequentare. In combinazione con l’insuccesso, questo può essere legato al fatto che in Angola un’alta percentuale di bambini viene iscritta in ritardo alla prima elementare (UNICEF, 2015).
Nel contatto quotidiano con le famiglie e i bambini emergono situazioni a conferma di quanto sopra esposto il che ci spinge a creare le condizioni per facilitare l’accesso alla scuola e per rafforzare le competenze soprattutto nelle materie fondamentali, quali Matematica e Lingua Portoghese, in cui il deficit e’ maggiore sai per fragilità cognitiva (spesso conseguenza della denutrizione) sia per condizioni economiche insufficienti per il pagamento della quota scolare.

I tre giovani sono i professori coinvolti. Saranno due classi da 35 bambini ciascuna, dai 6 ai 10 anni, che non hanno possibilità di andare a scuola.

Per dare inizio alla proposta, la Scuola é stata ripitturata e sistemata. Il Centro educativo è posizionato di fronte alla Cappella São Miguel Arcanjo (una delle 10 cappelle della Parrocchia Santísima Trindade, Diocesi di Viana, Luanda). È la Comunità cristiana che fa parte del progetto e con essa, le suore hanno elaborato il progetto.

Condivideremo passo dopo passo la nascita di questo nuovo servizio.

UNA LETTERA CHE FA RIFLETTERE

CARTA ABERTA CONJUNTA DE ORGANIZAÇÕES DA SOCIEDADE CIVIL ANGOLANA

À FEDERAÇÃO ARGENTINA DE FUTEBOL (AFA) E À SUA SELEÇÃO NACIONAL

Luanda, 19 de Agosto de 2025

Destinatários:

A Sua Excelência, Lionel Andrés Messi Cuccittini
Aos Jogadores da Seleção Nacional de Futebol da Argentina
À Associação do Futebol Argentino (AFA)
À Comissão Técnica da Seleção Argentina

Assunto: Apelo ao Cancelamento do Jogo Amistoso com a Seleção Nacional de Angola (Palancas Negras)

Excelentíssimos Senhores,

Com os nossos respeitosos cumprimentos,

As organizações subscritoras — Comissão Episcopal de Justiça e Paz e Integridade da Criação da CEAST, Pro Bono Angola, Associação Justiça, Paz e Democracia (AJPD) e Friends of Angola (FoA) — vêm, por meio desta carta aberta, manifestar profunda preocupação e apelar ao cancelamento do jogo amistoso entre a Seleção Nacional da Argentina e os Palancas Negras, previsto para novembro de 2025, no Estádio 11 de Novembro, em Luanda, como parte das comemorações dos 50 anos da independência de Angola.

CANCELAMENTO DO JOGO AMISTOSO ENTRE ANGOLA E ARGENTINA

Este apelo não se opõe ao desporto nem aos laços de amizade entre os povos. Pelo contrário, trata-se de um grito de consciência diante da dolorosa realidade vivida por milhões de angolanos — uma realidade que contrasta de forma chocante com a ostentação e os gastos milionários envolvidos na organização deste evento.

Um País em Crise Alimentar e Social

Segundo o relatório SOFI 2025 – O Estado da Segurança Alimentar e Nutrição no Mundo, mais de 27 milhões de angolanos (cerca de 71,4% da população) não tiveram acesso a uma dieta saudável em 2024. A subnutrição afeta 22,5% da população — aproximadamente 8,3 milhões de pessoas.

Enquanto recursos públicos são canalizados para eventos desportivos de grande porte, milhares de crianças e adultos enfrentam fome crónica, anemia severa e insegurança alimentar generalizada.

Repressão em Vez de Diálogo

A grave crise social ocorre num ambiente político marcado pela repressão sistemática contra cidadãos que expressam pensamento crítico. Embora Angola se apresenta como uma democracia de economia livre, apenas um grupo selecto de cidadãos, maioritariamente ligados ao MPLA — partido que sustenta o Governo — usufruem dos negócios e têm acesso às linhas de crédito.

Apesar de o país possuir uma enorme quantidade de riquezas naturais — petróleo, minerais, biodiversidade, recursos hídricos e mais de 11 milhões de hectares de terras aráveis — a esmagadora maioria da população vive em extrema pobreza e não usufruem dessas mesmas riquezas.

Durante apenas três dias de protestos (28 a 30 de julho de 2025), a Polícia Nacional registou pelo menos 30 mortos, mais de 277 feridos e cerca de 1.515 detenções.

Esse cenário inclui:

Prisões arbitrárias de jornalistas, ativistas e manifestantes pacíficos
Uso excessivo da força policial, com relatos de execuções sumárias
Criminalização da liberdade de expressão e da mobilização cívica, sobretudo entre os jovens
Tais abusos são amplamente documentados por organizações como Human Rights Watch, Amnesty International e relatores especiais das Nações Unidas. Revelam um Estado que silencia vozes dissidentes em vez de ouvi-las — uma lógica de controlo político, não de compromisso com a justiça e a dignidade.

O Amistoso como Instrumento de Propaganda

O jogo contra a seleção argentina está a ser promovido como parte das celebrações dos 50 anos da independência. No entanto, não representa uma comemoração inclusiva para o povo angolano. Pelo contrário, converte-se num instrumento de propaganda política, usado para encobrir violações e desviar a atenção da grave crise social.

Investir milhões de dólares num evento desportivo, enquanto milhares passam fome, hospitais colapsam e a repressão se intensifica, não é uma prioridade legítima — é um insulto à dignidade humana.

Apelo à Consciência

Senhor Messi, Senhores da AFA e jogadores da seleção argentina:

O vosso talento inspira milhões e ultrapassa fronteiras. A vossa presença em Angola teria um enorme peso simbólico. Por isso mesmo, a recusa em participar neste jogo seria um gesto nobre de solidariedade internacional e de respeito pelos direitos humanos.

Não se trata de política, mas de princípios.

O cancelamento deste amistoso seria um acto corajoso, ético e profundamente humanitário — uma mensagem clara ao mundo de que a justiça, a dignidade e a igualdade valem mais do que qualquer espetáculo desportivo financiado com o sofrimento de um povo.

Com a mais elevada consideração,

As Organizações Subscritoras:

Comissão Episcopal de Justiça e Paz e Integridade da Criação da CEAST
Pro Bono Angola
Associação Justiça, Paz e Democracia (AJPD)

PORTA GIUBILARE

Nel contesto del Giubileo, in comunione con la Chiesa universale. Le Sorelle in Angola iniziano la Pre-Assemblea con un momento di preghiera passando la Porta giubilare al Santuario di São José de Calombo.

Attraversare una Porta Santa è un segno di fiducia nella misericordia divina e di cammino verso Cristo.

Il Santuario di São José de Calumbo è un santuario gestito dall’ordine passionista dal 2013. Si trova alla fine della strada di Zango, vicino al fiume Kwanza, in un paesaggio peculiare e ricco del corridoio del Kwanza. Il santuario è caratterizzato da una cappella costruita nel XVIII secolo e classificata nel 1959 come immobile di interesse pubblico, situata a meno di 100 metri dal fiume.